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Chi fu S. Orsa

In quella parte dell'Asia conosciuta oggi sotto il nome di Anatolia, o Asia minore, v'era un giorno la provincia di Bitinia che annoverava fra le sue città quella di Nicomedia, ove circa l'anno 240 dopo la venuta di Gesù Cristo nacque S.Orsa. La Chiesa che allora continuava a propagarsi tra ininterrotte lotte e fierissime persecuzioni sorte da ogni lato per arrestare e se fosse stato possibile distruggere il Cristianesimo, non aveva certo attrattiva di sorta alcuna per i suoi figli, per i seguaci del Nazareno. Chi si professava Cristiano esponeva a certa e barbara morte la propria vita. Quindi non è a supporre che nell'abbracciare e conservare la religione di Gesù Cristo sia stata la nostra Santa indotta da fini men che santi. Chi e quali fossero i genitori di S. Orsa si ignora affatto, ci è però permesso di congetturare, dall'età in cui subì il martirio che Ella sia stata fin da bambina allevata da genitori cristiani, educata in quel santo timor di Dio che ai primi credenti faceva sprezzare i beni di quaggiù, le più belle speranze e la vita stessa, quando fosse stato necessario esporsi ai più atroci tormenti e anche alla morte, anziché rinnegare Dio e la fede.
Genitori santi davano alla religione e alla patria figli santi in quei secoli gloriosi. Ed è per questo, che, invece di temere per la vita dei loro figli o piangerne la morte, i genitori cristiani dei primi tempi della Chiesa, esortavano al martirio i loro figliuoli. Bisogna pur dire che S. Orsa sia stata educata a questa scuola per aver avuto tanto coraggio di soffrire il martirio nel verde Aprile di sua età, quando l'uomo incomincia e sente tutte le attrattive della vita. S.Orsa fu martire! Qual gemma allo spuntare della primavera, fu dalla brina della persecuzione bruciata sullo stelo, prima ancora che potesse sbocciare in fior delicato dalla vaga corolla e spander le sue fragranze celestiali tra popoli corrotti. Che Ella sia stata martire lo prova la storia ecclesiastica nel breve cenno che ci fa del martirio che subirono a Nicomedia Marciano, Luciano, Floriano, Eraclio ed Orsa. In un antico martirologio della Chiesa d'occidente così vien commemorato il loro martirio: <> il che vuol dire <> La persecuzione suscitata da Decio fu la settima e una delle più fiere. Decio che aveva sempre nutrito l'odio più selvaggio contro i cristiani, lo portò anche sul trono. Egli inaugurò il suo regno con un editto sanguinoso contro i fedeli indirizzato a tutti i governatori delle provincie. Fu questo il segnale dell'attacco della settima persecuzione generale. L'editto tramandatoci dalla storia diceva che egli era risoluto di trattare con clemenza tutti i suoi sudditi, ma ne era impedito dalla setta dei cristiani che colla loro empietà attiravano l'ira degli dei e tutte le calamità sull'impero. Ordinava quindi che ogni cristiano, senza distinzione di qualità o di stato, di età o di sesso, fosse obbligato a sacrificare nei templi; che quelli i quali rifiutassero fossero chiusi nelle carceri dello stato e sottoposti da prima a lievi pene per vincere a poco a poco la costanza, e finalmente, se rimanessero ostinati, venissero precipitati nel mare, gettati vivi in mezzo alle fiamme, esposti alle belve, appesi agli alberi, perché fossero pasto agli uccelli rapaci, o straziati in mille guise co' più crudeli tormenti. Nella settima persecuzione si giunse al punto di sospendere tutte le cause così pubbliche come particolari unicamente per condannare e martoriare i fedeli. Tutti gli strumenti inventati dalla crudeltà degli uomini straziavano dì e notte il corpo dei martiri, ed ogni carnefice pareva di non essere barbaro quanto gli altri. Prima vittima di questa persecuzione fu il Pontefice S. Fabiano che ebbe mozzo il capo il 20 Gennaio 250. Fra le centinaia di martiri in questa stessa persecuzione perì S. Orsa. In qual anno sia stata martirizzata S. Orsa la storia non lo lasciò scritto, ma sapendosi che fu martire ai tempi di Decio, che fu imperatore dal 249 al 251, ne segue che in questi tre anni ebbe luogo il suo martirio.
S. Orsa fu Vergine. Ella ebbe il bél privilegio che solleva l'uomo sopra la natura umana, lo fa degno mentre ancor vive quaggiù, di essere considerato simile agli angeli del paradiso, gli dà diritto d'esser nella patria beata annoverato a quel coro che circonda il trono di Gesù, Re dei Vergini, per cantare il mistico cantico che solo agli innocenti sarà dato di innalzare a Dio. Della verginità che intatta conservò la nostra Santa ne abbiamo pure prova nelle parole trovate scolpite sul glorioso suo sepolcro: Corpusculum S. Ursae Virginis et Martiris, ossia corpo di S. Orsa Vergine e Martire. Quale fu mai il martirio della nostra Santa? In che età lo subì? Nulla ci consta di certo. I medici che, come vedremo, ne esaminarono lo scheletro, asseriscono che fu decapitata nel principio dell'adolescenza.